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Mozia e le saline

Un sito archeologico su un isolotto, circondato dalla laguna dello Stagnone e dalle saline

Antica città fenicia circondata da mura e torri, un tempo caratterizzata da ricche case borghesi e luoghi sacri di grande importanza

L’isola di San Pantaleo emerge dalle acque basse della Laguna dello Stagnone, abbracciata e protetta dall’isola Longa. In questo isolotto di circa 45 ettari i Fenici fondarono Mozia nel VII secolo a.C. 

La città rappresentava un avamposto fenicio in Sicilia occidentale e intratteneva rapporti commerciali con Cartagine (anch’essa città fenicia) e con i Greci finché, nel 397 a.C. Dioniso, tiranno greco di Siracusa, decise di invaderla e impossessarsene. Mentre gli esuli di Mozia fuggirono verso Lilibeo (odierna Marsala).

La scoperta di Mozia è legata all’imprenditore inglese Joseph Whitaker, che fra il 1800 e il 1900 viveva in Sicilia occidentale occupandosi della produzione di vino Marsala. Whitaker era un grande appassionato di archeologia e, attraverso letture e documentazioni, aveva intuito che sull’isola di San Pantaleo poteva essere sepolta un’antica città fenicia. 

Il giovane inglese acquistò l’isola e cominciò i primi scavi archeologici, portando alla luce i resti della città. 

Oggi l’antica residenza di Whitaker sull’isola è divenuta il Museo Archeologico e contiene numerosi reperti rinvenuti grazie agli scavi. L’isola è ancora oggi soggetta a scavi archeologici e costanti ritrovamenti e rappresenta un sito molto importante nel panorama dell’archeologia fenicio-punica, poiché ha rivelato elementi in comune con altri siti fenici in Medio Oriente ma anche luoghi unici. 

La si raggiunge con un piccolo battello che attraversa la laguna in pochi minuti. 

Il modo migliore per scoprire Mozia è quello di fare una piacevole passeggiata e percorrerla in lungo e in largo. Il sito archeologico è ricco di piante mediterranee e costellato da vigneti (da cui si produce il vino bianco Grillo) e uliveti di proprietà di una cantina siciliana.

Tour highlights

Selinunte 2 orizz

Il Parco archeologico più esteso d’Europa, immerso nella campagna siciliana

Segesta orizz

Un sito archeologico la cui origine oscilla tra storia e leggenda, incastonato in un paesaggio unico